In Bulgaria è tutto pronto per accogliere Papa Francesco
Tra il 5 e il 7 maggio prossimi, il Pontefice sarà in Bulgaria e nella Repubblica di Macedonia del Nord per il suo 29.esimo viaggio internazionale.
La nostra intervista a Iva Mihailova, responsabile per i media del Comitato organizzativo del viaggio in Bulgaria
“Siamo ormai agli ultimi dettagli: speriamo di dare un bellissimo benvenuto a Papa Francesco, che tutti i bulgari aspettano con grande entusiasmo, con grande gioia”. Con queste parole, Iva Mihailova, responsabile per i media del Comitato organizzativo del viaggio in Bulgaria, descrive come procedono i preparativi in vista della visita di Papa Francesco, che tra il 5 e il 7 maggio prossimi sarà in Bulgaria e nella Repubblica di Macedonia del Nord. Si tratta della “seconda visita di un Papa in Bulgaria”, dopo quella di Giovanni Paolo II nel 2002, prosegue, “ma non sono eventi che capitano tutti i giorni”: “tutti hanno dato il proprio meglio” affinché questo appuntamento sia “una bellissima festa della fede, di quei valori imprescindibili che condividiamo tutti”.
Uno dei momenti più significativi del viaggio, il 6 maggio, sarà quello per la pace, alla presenza degli esponenti delle varie confessioni religiose in Bulgaria, in piazza Nezavisimost a Sofia. “Questo evento sarà molto bello”, prosegue ai microfoni di Vatican News Iva Mihailova, “la Bulgaria ha una storia interessante a questo riguardo perché nella nostra capitale Sofia si trova un quadrilatero unico, molto speciale: ci sono, a pochi metri di distanza, la cattedrale ortodossa, la cattedrale cattolica, la grande moschea e la sinagoga. La tolleranza e il dialogo tra le varie confessioni religiose sono una cosa che da sempre caratterizza la vita delle persone in Bulgaria”. “A differenza di altri Paesi del Balcani”, spiega, “dove ci sono state pagine di sangue, momenti difficili, in Bulgaria non è mai stato registrato un delitto a sfondo religioso”. “Questa pace, questa tolleranza”, prosegue la responsabile per i media del Comitato organizzativo, già nel 1925 aveva molto colpito mons. Angelo Roncalli, “allora delegato pontificio poi Giovanni XXIII”, e “molti studiosi ritengono che proprio qui, in questa terra bulgara, Papa Giovanni XXIII abbia trovato l’ispirazione per l’aspetto ecumenico del Concilio Vaticano II”. Chiaro, inoltre, è il riferimento alla Lettera Enciclica di Papa Roncalli, “Pacem in terris”, scelto come motto del viaggio di Papa Francesco in Bulgaria.