I Magi nella poesia
I Magi hanno ispirato poeti di ogni tempo. Sono figure misteriose che ci affascinano perché più di ogni altro componente della Natività sembrano somigliare all'uomo moderno. In occasione della solennità dell’Epifania, pubblichiamo alcune delle poesie più significative nella storia della letteratura
Il Natale è al centro di molte composizioni poetiche e non soltanto nella letteratura religiosa. Anche poeti e scrittori atei hanno sentito l’esigenza di soffermarsi sul mistero della Natività del Signore, raccontandoci l’immagine, quasi un presepe di parole, e soffermandosi sui personaggi salienti, il Bambino primo fra tutti, Maria, i pastori e infine i Magi. Impossibile fornire una panoramica completa, tanti sono gli esempi.
In occasione dell’Epifania, ci soffermiamo su questi misteriosi personaggi che affrontarono un lungo viaggio pur di vedere e adorare il Signore. E ci limitiamo alla poesia, che attraverso la sua suggestione e la sua musicalità riesce ad arrivare dritta al cuore.
Quella che segue è una scelta dei versi più significativi. Appare estremamente interessante come i Magi abbiano agito sulla sensibilità dei poeti. Alcuni offrono l’incanto della visione e si limitano a mettere in versi “i fatti”. Altri vanno più a fondo e offrono motivo di riflessione. Naturalmente questo è dettato anche dal periodo storico in cui le poesie sono state composte e non sfuggirà come, man mano ci si avvicina ai nostri tempi, le parole si facciano più struggenti, intime, tormentate, piene di domande interiori. In realtà i Magi sono i personaggi che più somigliano all’uomo moderno. La loro sete di conoscenza, il loro cercare, di fronte al fatto che nessuna ragione, nessuno studio, nessuna sapienza possono decifrare il mistero dell’Incarnazione se non con gli occhi della fede.
Il viaggio dei Magi è ambientato in un paesaggio freddo e accidentato che contrasta con il tepore della grotta. Nel buio, rischiarato solo da stelle fredde e la cometa, splende la luce della Nascita.
In quei giorni è avvenuto l’incredibile. Una stella cammina nel cielo e guarda e parla con Maria. Il mondo si è rovesciato. Brillano i broccati e le pietre preziose che rivestono i Magi, ma sono cose che sembrano non avere più valore. I poveri pastori sono i primi ad accorrere, i primi ad aver compreso e soprattutto creduto. I Magi arrivano più tardi, una condizione che conosciamo bene quando spostiamo le statuine del presepe che li raffigurano, ogni giorno un po’ più vicino alla capanna. Ma non c’è rivalsa né vendetta. I Magi sono accolti in quella notte di speranza. Chiunque è benvenuto. Il Bambino ci tende le braccia.
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