Comece: la caduta del muro di Berlino è un appello per un’Europa migliore
In occasione del 30.mo anniversario della caduta del muro di Berlino, i vescovi della Commissione degli episcopati dell'Unione Europea (Comece) invitano tutti gli europei “a lavorare insieme per un'Europa libera e unita” attraverso un rinnovato processo di dialogo e per un comune futuro di pace
“La caduta del muro di Berlino il 9 novembre 1989 è stato uno degli eventi più importanti della storia europea degli ultimi decenni. Fu un momento pieno di emozioni. Dopo essere stati separati da un muro di cemento per più di ventotto anni, gli abitanti di Berlino - parenti, amici e vicini di casa - che vivevano nella stessa città, poterono incontrarsi, festeggiare ed esprimere la loro gioia e le loro speranze. Da questo momento in poi il mondo è cambiato”. È quanto sottolineano i vescovi della Commissione degli Episcopati dell'Unione Europea (Comece) in occasione del 30.mo anniversario della caduta del muro di Berlino che per 28 anni, dal 13 agosto del 1961 fino al 9 novembre 1989, ha diviso in due la città tedesca.
Per i vescovi europei la caduta del muro è una grande lezione per l'intera umanità. “Il muro - si legge nella dichiarazione - era il simbolo della divisione ideologica dell'Europa e del mondo intero. I cambiamenti avvenuti in Ungheria all'inizio del 1989, il crollo della cortina di ferro ad aprile, e le prime libere elezioni in Polonia a giugno, culminarono con la caduta del muro di Berlino, un evento che aprì la strada per riottenere la libertà, dopo più di 40 anni di regimi oppressivi nei Paesi dell'Europa centrale e orientale”. “Questi sforzi devono il loro successo all'impegno di un grande numero di europei, che avevano costantemente e pacificamente espresso il loro profondo desiderio di un cambiamento politico”.
I vescovi della Comece sottolineano anche che non tutte le aspettative suscitate dalla caduta del muro sono state soddisfatte: “È innegabile che le ideologie, un tempo alla base della costruzione del muro, non sono del tutto scomparse in Europa e sono ancora oggi presenti, seppur in forme diverse. Riconosciamo, in quanto cristiani, che è Cristo "nostra pace, colui che ha fatto dei due popoli uno e ha demolito il muro di separazione" (Efesini 2 14). La caduta del muro di Berlino non è solo un evento del passato da celebrare, "ma contiene anche una dimensione profetica". "Ci ha insegnato - scrivono i vescovi - che costruire muri tra i popoli non è mai la soluzione, ed è un appello a lavorare per un'Europa migliore e più integrata. Dobbiamo ricordare l’importante ruolo svolto da San Giovanni Paolo II ed il suo incoraggiamento: "L'Europa ha bisogno di respirare con due polmoni!”.
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